L’arte di Fernando Botero in mostra a Verona fino al 22 aprile, ecco tutto quello che c’è da sapere.

Fernando Botero

Nato nel 1932 a Medellín in Colombia, Fernando Botero, è ritenuto un artista fuori dagli schemi nel panorama artistico moderno. L’uso delle forme dilatate dà vita al tratto stilistico distintivo di Botero: le “figure grasse” del pittore sono, infatti, riconoscibili a colpo d’occhio, tanto che c’è chi ha parlato dell’artista come un vero e proprio marketing manager dell’arte che ha fatto del suo stile un vero e proprio brand.

La sua produzione artistica è uno dei migliori esempi di contrapposizione tra critica e gusto del pubblico. Amato in tutto il mondo per le sue opere contraddistinte da un’esuberanza di forme e colori, capaci di creare atmosfere fiabesche che ci fanno pensare a una sorta di “realismo magico”, viene invece respinto e snobbato da molti critici d’arte.

La mostra

La rassegna si trova all’ AMO (Arena Museo Opera di Verona), all’interno del magnifico Palazzo Forti nel cuore di Verona. Sono ospitate più di 50 opere dell’artista, una selezione che ricopre la sua lunga carriera dal 1958 al 2016.

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Credits: mostrabotero.com

I dipinti sono distribuiti in 10 sezioni tematiche: si parte dagli Esordi, per passare poi alle Versioni da antichi maestri in cui Botero rivisita, secondo il suo personalissimo stile, alcune opere di grandi artisti: troviamo, ad esempio, i Coniugi Arnolfini, del pittore fiammingo Jan Van Eyck  e la Fornarina di Raffaello. Proseguendo si incontra una sezione dedicata alle nature morte per poi raggiungere la sala dedicata al circo, tema che ha sempre suscitato l’interesse dell’artista.

Una delle sezioni più soddisfacenti, a mio avviso, è quella dedicata agli attimi di vita quotidiana della società latino americana. Continuando il nostro percorso troviamo le sezioni riguardanti la politica, la religione, e la corrida. Interessante la sezione sulle Sante, in cui sono esposte quattro tele che rappresentano alcune Sante in chiave moderna, tra cui Santa Ursula e Santa Casilda. I soggetti indossano sfarzosi abiti colorati e, più che delle santità, ricordano delle donne aristocratiche ben vestite. L’unico tocco iconograficamente classico sembra essere rappresentato dall’aureola. Infine, si giunge all’ultima tappa di questa mostra, in cui si incontra la sezione dei Nudi.

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Le audioguide, comprese nel prezzo del biglietto, offrono una visione completa della mostra e del linguaggio artistico di Fernando Botero, accompagnando la visita con una sorta di “Vocabolario del pittore”. Ogni sezione viene infatti introdotta da un vocabolo che l’artista ritiene rappresentativo: Volumen, Sueño, Encantamiento, Melancolìa, sono tutti concetti percepibili visivamente dagli sguardi vuoti e apatici dei suoi soggetti, dall’uso che Botero fa del colore e dalle pennellate morbide e tondeggianti.

La rassegna è stata voluta dalla Direzione del Museo AMO-Palazzo Forti in coproduzione con il Gruppo Arthemisia e MondoMostreSkira con il patrocinio del Comune di Verona. Il curatore, Rudy Chiappini ha realizzato la mostra in stretta collaborazione con Fernando Botero stesso, ricreando una vera e propria passeggiata che ripercorre le tappe principali del percorso pittorico di uno dei più grandi artisti colombiani di tutti i tempi.

La mostra è stata prorogata fino al 22 di aprile, avete quindi poco meno di un mese per visitarla, ma ve la consiglio vivamente. Per ulteriori informazioni visitate il sito ufficiale della mostra

L’arte è una tregua spirituale e immateriale dalle difficoltà della vita.

 

 

 

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